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Premio La Nuova Scelta Italiana,
edizione 2024

Paolo Pellegrin
Sevla

Mostra aperta dal 21 febbraio al 27 aprile 2025
Orari: sabato e domenica 11-18
Presso lo spazio di Borgo delle Colonne 28, Parma
Ingresso gratuito

Inaugurazione: Venerdì 21 febbraio, dalle ore 20.30
Con la presenza dell’artista Paolo Pellegrin e della curatrice Annalisa D’Angelo
Concerto di C’Mon Tigre
Bar di Santeria Parma

 

Venerdì 21 febbraio inauguriamo la mostra di fotografia di uno dei due artisti vincitori del premio La Nuova Scelta Italiana – edizione 2024 – istituito per individuare ogni anno due fotografi affermati che BDC – Bonanni Del Rio Catalog ritiene possano essere o diventare gli eredi dei grandi Maestri della fotografia italiana. Il premio, che si avvale di una prestigiosa advisory board di esperti, è stato quest’anno assegnato a Paolo Pellegrin e Silvio Wolf.

Sevla

“Entro in un cortile a pochi passi da ponte Marconi. Ci vivono Sevla, Vejsil, Jordan, Carlos, Leon, Romeo, Romina, Angelina, Shelly, Erma e tutti gli altri membri di una piccola comunità Rom di origine bosniaca. Una grande famiglia, romana di adozione e per scelta, che mi accoglie con naturalezza e generosità.”

Sono le parole con cui il fotografo Paolo Pellegrin racconta l’incontro con Sevla e la sua famiglia avvenuto nella periferia romana nel 2015 su commissione di Fotografia festival internazionale di Roma. Negli anni successivi Pellegrin è tornato più volte a fare loro visita, anche solo per trascorrere del tempo insieme. 

Nonostante i pregiudizi, e spesso il razzismo, nei confronti della popolazione Rom, il fotografo ha scelto di immortalare i momenti di gioiosità che contraddistinguono la loro cultura: i giochi tra i bambini, i momenti di festa, le lunghe tavolate, il riposo nelle torride giornate estive. Gli scatti che ha realizzato mostrano il legame indissolubile su cui si fonda questa comunità: la famiglia. 

A dieci anni dalla nascita della serie Sevla, cinquanta iconiche fotografie sono in mostra presso lo spazio di Colonne28 di Parma.

Sevla – Testo critico di Annalisa D’Angelo

Una bambina gioca a farsi fotografare. Guarda in camera, danza su un materasso adagiato a terra in un giardino, ride, sorride, si fa seria. È Priscilla, nona figlia di Sevla, matriarca di una grande famiglia rom bosniaca arrivata in Italia nel 1979.

Paolo Pellegrin la incontra quasi per caso: cercava una famiglia, un punto di vista diverso per raccontare Roma lontano dai monumenti e dalla città turistica. Voleva trovare una realtà che potesse esprimere la complessità di Roma: antica e sacra, moderna e profana. Così, nel 2015, nell’ambito di una commissione per il festival di fotografia, Pellegrin – romano di nascita – sceglie di concentrarsi sulle aree meno visibili della città. 

Il suo sguardo sulle comunità rom non è nuovo: già alla fine degli anni ’80, aveva lavorato a un progetto personale in un campo alla periferia di Roma, dove aveva incontrato una famiglia che lo aveva profondamente colpito. Un padre, dopo la morte del figlio, desiderava riportarlo nel suo villaggio natale in Bosnia, a Vlasenica. Pellegrin aveva deciso di seguirlo, documentando il lungo viaggio della carovana fino alla destinazione.

Trent’anni dopo, il destino lo porta a incontrare Sevla, nata proprio in quello stesso villaggio bosniaco. Tra loro nasce subito un’intesa profonda, oggi sincera amicizia.

Nel cortile fuori Porta San Paolo, Pellegrin viene accolto da una famiglia che lo coinvolge con naturalezza nella propria quotidianità. Dalla vivacità dei nipoti che giocano in giardino alla curiosità dei figli, che vogliono presentargli amici e fidanzati, dalla presenza gentile del marito di Sevla e da Angelina, una delle nipoti, che ha scelto di vivere con i nonni a Roma.

Alla famiglia di Sevla si unisce quella di sua sorella maggiore, Razia, che con orgoglio racconta di avere settanta tra figli e nipoti.

Battesimi, compleanni, la festa di San Giorgio – la ricorrenza più importante per la popolazione rom – scandiscono la vita familiare. Pellegrin è lì, a volte con la macchina fotografica, a volte semplicemente con la sua presenza.

Tutti danzano la danza del cerchio, / Tutti danzano, festeggiano, / Tutti i Rom, mamma, / Tutti i Rom, papà, / Ederlezi, / Tutti i Rom, papà sgozzano agnelli / Mentre io, povero, sto in disparte
/ Ederlezi, Ederlezi, / La nostra festa… 

Ederlezi, canzone popolare in lingua romanì

Le immagini in mostra restituiscono un ritratto intimo e dinamico, la potenza di una famiglia allargata, unita, sincera, piena di gioia e di vita. 

 

Sevla non vuole raccontare la comunità rom in sé, ma essere un ponte per superare quel confine invisibile che spesso separa il centro delle grandi città dalla periferia e i suoi abitanti.

Sevla Sejdić, mediatrice culturale ed esperta di tradizioni rom, è sorella del celebre scrittore e poeta Rasim Sejdić (1943-1981), ampiamente conosciuto in Bosnia, e celebrato anche in Italia. È una donna forte, con un grande desiderio di riscatto per sé e per la sua famiglia. Nella sua casa c’è spazio per tutti. E, nella sua storia, il riflesso di un’identità che resiste si trasforma e continua a danzare.

 

Biografia di Paolo Pellegrin

Paolo Pellegrin è nato a Roma nel 1964. Ha studiato architettura, poi il suo interesse si focalizza sulla fotografia. 

Dopo essere stato rappresentato per dieci anni dall’Agence Vu, nel 2001 entra a far parte di Magnum Photos come nominee, diventando membro a pieno titolo nel 2005. 

Ha lavorato a contratto per Newsweek per dieci anni, e ha collaborato con prestigiosi giornali nazionali e internazionali.

Durante la sua carriera Pellegrin è stato insignito di numerosi premi, tra cui undici World Press Photo, un Hasselblad Foundation Grant for Photography, una Leica Medal of Excellence, un Olivier Rebbot Award, l’Hansel-Meith Preis, il Robert Capa Gold Medal Award e il Leica European Publishers Award. Nel 2006 gli è stato assegnato il W. Eugene Smith Grant in Humanistic Photography. 

Le sue foto sono state esposte in numerosi musei e gallerie tra cui: La Maison Européenne de La Photographie, i Rencontres d’Arles, il San Francisco Museum of Modern Art, la Corcoran Gallery of Art, il MAXXI di Roma, l’Aperture Foundation Gallery, il Foam Fotografiemuseum Amsterdam, la Deichtorhallen ad Amburgo, la Reggia di Venaria Reale, le Gallerie d’Italia a Torino, il Wolfsburg Museum e alle Stanze della Fotografia a Venezia.

Vive a Ginevra. 

BDC83 - SEVLA Pellegrin
BDC83 - SEVLA Pellegrin
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